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ENDOCRINOLOGIA


IPERTIROIDISMO FELINO


L’ipertiroidismo felino è un disordine endocrino dei gatti anziani conseguente all’eccessiva produzione e secrezione di ormoni tiroidei T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina).

EZIOLOGIA
L’ipertiroidismo è una patologia correlata nel 98% dei casi alla presenza di un’iperplasia adenomatosa benigna monolaterale o bilaterale della tiroide e solo nel 1-2% dei casi è legata alla presenza di un carcinoma tiroideo.

L’eziologia è di tipo multifattoriale e può risultare pertanto immunomediata, infettiva, genetica, ambientale o nutrizionale. Possono costituire fattori di rischio l’uso di alcune lettiere, i cibi umidi inscatolati contenenti concentrazioni eccessive di iodio, selenio o ftalati, oppure l’utilizzo di preparati antiparassitari spot on.

SEGNALAMENTO
I gatti che presentano ipertiroidismo hanno un’età media di 12-13 anni. Solo il 5% dei soggetti affetti da tale patologia ha un’età inferiore ai 10 anni.

Anche se è stata segnalata una certa predisposizione di tipo familiare all’esordio della patologia, gli studi non hanno sinora evidenziato una relazione genetica della stessa con sesso o razza.

Le razze Himalayana e Siamese sembrano manifestare una minore predisposizione alla patologia.

SEGNI CLINICI
Gli ormoni tiroidei hanno numerosi organi target, con la conseguenza che un loro aumento indurrà una disfunzione multisistemica, con manifestazioni cliniche multiorganiche. La sintomatologia più comune è caratterizzata da perdita di peso (nel 90-98% dei casi), polifagia (49% dei casi), vocalizzazioni (soprattutto notturne), aumento della sete e della minzione (polidipsia-poliuria sono presenti nel 60% dei casi). Accanto alla sintomatologia più comune, possono subentrare sintomi meno frequenti: la cute ed il mantello possono presentarsi danneggiati con zone alopeciche (legate all’eccessivo grooming), può subentrare la presenza di forfora e si può avere una crescita eccessiva delle unghie; le feci possono essere voluminose e di cattivo odore o anche diarroiche; possono comparire episodi di vomito; si possono avere manifestazioni di nervosismo, diminuita durata del sonno, aggressività, iperattività, compulsione ed ancora si può avere un’atrofia delle masse muscolari, difficoltà a saltare e ventro-flessione del collo.

Solo nel 10% dei gatti si osserva un ipertiroidismo atipico detto “apatico”, caratterizzato essenzialmente da letargia, debolezza generalizzata ed anoressia.

ESAME CLINICO
L’esame obiettivo generale può evidenziare vari stadi di disidratazione e di emaciazione.

All’esame obiettivo particolare, si può riscontrare, grazie ad una accurata palpazione del collo, una massa a livello cervicale. Nei gatti la tiroide è divisa in due lobi, posizionata sotto la cartilagine cricoide e si estende fino al V-VI anello tracheale. La palpazione della tiroide deve essere quindi effettuata con il gatto seduto ed il collo esteso, con indice e pollice posti ai lati della trachea e le dita devono scorrere dall’alto verso il basso, partendo dalla laringe. La presenza di una massa a livello cervicale non è tuttavia sinonimo di ipertiroidismo.

L’auscultazione cardiaca può invece evidenziare una tachicardia con una frequenza superiore a 220 battiti per minuto, oppure la presenza di soffi o di alterazioni del ritmo cardiaco.

La pressione sistemica può risultare aumentata in circa l’80% dei casi.

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